Una lista parziale delle truffe facebook dal 2009 a oggi.

Da Factbook della CIA, al Datagate NSA, al RussiaGate, a Profile Engine , alle truffe del più famoso e utile social network creato da Mark ZuckerBerg e dal geniale creatore di NAPSTER.

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Scandal and fraud number 1 : FACTBOOK by CIA

https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/

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Scandal and fraud number 2 : PROFILE ENGINE

http://deleteprofileengine.com/

9143173463?profile=originalMY PAGE FACEBOOK DESTROY.

DEAR OPERATOR FACEBOOK, you have created a clone of my profile on the Profile engine (New Zealand), then you operator facebook have destroyed my facebook page: WE DO NOT LIKE PROFILE ENGINE (SGRUNT)

You have to hide the scandal? I did not ask a clone of Profile Engine. You are crooks? Why my personal data here?

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Scandal and fraud number 3 :

Facebook's Zuckerberg sounds off again about NSA scandal.

CEO Mark Zuckerberg says the NSA spy scandal that broke this past summer has strained some of the company's relationships overseas.

http://www.cnet.com/news/facebooks-zuckerberg-sounds-off-again-about-nsa-scandal/

Scandal 4 :  Mark Zuckerberg and the symbol Illuminati

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Scandal 5

4 febbraio 2015 Facebook, i dipendenti contro Zuckerberg: nel mirino le condizioni di lavoro

Orari impossibili, assenza di un muro fra vita privata e lavorativa, poche riunioni, troppo potere agli ingegneri. E c'è anche chi si lamenta delle porzioni a dir poco abbondanti servite alla mensa aziendale.

ENG) Employees against Mark Zuckerberg: the viewfinder poor working conditions

Too many hours of work, lack of boundary between private and working life, few meetings, too much power to the engineers. And there are those who complain about the portions plentiful to say the least served to the company canteen

Il mito della Silicon Valley è cresciuto grazie anche alla leggenda di uffici belli, colorati, luminosi. Il ristorante aziendale di Google, le riunioni in luoghi informali, i benefit. Il messaggio dice che lavorare per i big dell’high tech è bello, divertente e si guadagnano anche un sacco di soldi. Poi c’è l’altro lato della medaglia che in questo caso riguarda soprattutto Facebook dove, comunque, i dipendenti guadagnano circa 25mila dollari in più rispetto alla media degli stipendi. Ma nulla è gratis. E ingegneri e sviluppatori di Mark Zuckerberg in rete sottolineano la parte buia del social network fatta di orari impossibili e molto altro.

Keith Amdams, ingegnere, racconta che per sei settimane l’anno deve lavorare 24 ore su 24, essere sempre reperibile, non abbandonare la città, e rispondere immediatamente a qualsiasi richiesta. Smartphone sempre carico e acceso è la regola. Notte e giorno. Ma l’assenza di un muro fra vita privata e lavorativa va anche oltre quelle sei settimane. Un altro ingegnere spiega infatti che quel muro semplicemente non esiste. Neanche in vacanza. E tutto questo non va a favore di un lavoro di squadra. Se in molte aziende si punta sul team, in Facebook il successo è personale. Piace di più il manager che lavora per se stesso invece di quello che motiva i collaboratori.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/04/facebook-i-dipendenti-contro-zuckerberg-nel-mirino-condizioni/1381740/

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Scandal 6 - August 10, 2010

Facebook CEO Admits To Calling Users 'Dumb Fucks'

Mark Zuckerberg admits in a New Yorker profile that he mocked early Facebook users for trusting him with their personal information. A youthful indiscretion, the Facebook founder says he's much more mature now, at the ripe age of 26.

"They trust me — dumb fucks," says Zuckerberg in one of the instant messages, first published by former Valleywag Nicholas Carlson at Silicon Alley Insider, and now confirmed by Zuckerberg himself in Jose Antonio Vargas's New Yorker piece. Zuckerberg now tells Vargas, "I think I've grown and learned a lot" since those instant messages.

And yet the old quote resounds precisely because Facebook continues to stir up privacy controversies at regular intervals. Zuckerberg justifies his privacy rollbacks by saying the social norms have changed in favor of transparency, but, as tech executive Anil Dash tells the New Yorker, that sort of change is much more appealing for a privileged, Ivy Leaguer golden boy of Silicon Valley like Zuckerberg than for his half a billion users, many of whom work for less tolerant bosses and socialize in more judgmental circles.

source: http://gawker.com/5636765/facebook-ceo-admits-to-calling-users-dumb-fucks

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Scandal 7

Facebook e la fine dell'identità: se Mark Zuckerberg decide anche ciò che ci piace

Uso Facebook per pubblicare le mie inchieste che leggete su l'Espresso. Qualche mese fa scopro di avere tra i miei "Mi piace" pagine che non solo non avevo mai cliccato, ma di cui nemmeno conoscevo l'esistenza. Le ho cancellate pensando a qualche diabolica interferenza. Nel giro di poche settimane altre pagine sconosciute sono riapparse tra i "Mi piace". Le ho cancellate. Non sono un frequentatore assiduo. Ma poco fa sono ripassato a controllare. Ed ecco che scopro di avere 28 nuovi "Mi piace".

Tre li riconosco, li ho cliccati io. Ma gli altri? C'è lo studio di avvocati esperti in diritto ecclesiastico, la lista civica che propone un futuro migliore, una serie di enti senza scopro di lucro, l'editore di libri sportivi, la rivista, la biblioteca, l'associazione antimafia che da quasi un anno non pubblica più nulla. E mi sento fortunato. Gli algoritmi di mister Mark Zuckerberg e compagni avrebbero potuto attribuirmi il gradimento a siti dello Stato islamico, a movimenti neofascisti, a mogli di boss della mafia che scrivono a favore dei loro mariti e così via.

E mi sento fortunato due volte: perché se fossi un cittadino arabo, correrei ulteriormente il rischio di essere svegliato all'alba dalla Digos e di essere rimpatriato senza possibilità di appello per ragioni di ordine pubblico.

Facebook ha globalizzato e di conseguenza banalizzato il significato di amicizia. Ma almeno gli amici, anche nei social network, si possono sempre scegliere o rifiutare. Ora si sta appropriando del concetto di piacere. “Mi piace” non significa soltanto “mi interessa”. Posso essere interessato alla storia di Hitler o di Stalin ed esserne contemporaneamente disgustato. “Mi piace” significa che mi interessa e lo sostengo, o lo desidero, o lo condivido. E francamente non ho niente da condividere con uno studio di avvocati, un ente, una lista civica dei quali non conosco nulla e sui quali, come giornalista, dovrei tenermi alla larga da qualunque giudizio pubblico.

L'invasione di Zuckerberg e compagni è ancor più odiosa. Perché noi siamo anche ciò che ci piace. E l'idea che sia qualcun a decidere ciò che siamo, riducendoci a involontari testimonial, è una vergognosa sottrazione di identità.

http://gatti.blogautore.espresso.repubblica.it/

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Scandal 8

13 Giugno 2013 -Le mosse di Google e Facebook per uscire dalla scandalo Datagate. I big del web si smarcano dalla Nsa.

di Guido Mariani

I campanelli dall’allarme erano già suonati da tempo.
Quando Mark Zuckerberg venne nominato dal Time uomo dell’anno nel 2010, il cronista incaricato di tracciarne il profilo dal settimanale Usa raccontò di una visita amichevole del direttore del Fbi, Robert Mueller al padre di Facebook.
La consuetudine tra i due, già all’epoca, faceva immaginare che le operazioni della polizia federale portate a termine grazie al monitoraggio (e alla cooperazione) del social network non fossero una rarità.
LE ACCUSE RECIPROCHE. D’altronde, soltanto un anno dopo fu proprio Facebook ad accusare Google di curiosare nei profili dei propri utenti, attraverso un servizio ad hoc, social search (ricerca sociale). Agitando la preoccupazione che il motore di ricerca diffondesse informazioni non destinate al pubblico.
Ora, però, i colossi si trovano dalla stessa parte. E cioè con le spalle al muro. Inchiodati dalle rivelazioni di Edward Snowden, la talpa che ha fatto scoppiare lo scandalo Datagate che ha travolto la National security agency (Nsa), l’agenzia per la sicurezza nazionale americana.


SOURCE: http://www.lettera43.it/tecnologia/scenari/le-mosse-di-google-e-facebook-per-uscire-dalla-scandalo-datagate_4367598854.htm

Scandal 9

29 Ottobre 2012 - Zuckerberg è il proprietario di Facebook: Paul Ceglia truffatore

Nel 2010 aveva fatto scandalo la denuncia dello sviluppatore Paul Ceglia: asseriva di essere proprietario di Facebook. A distanza di due anni si è scoperto che ha falsificato ogni documentazione presentata in tribunale.

http://www.tomshw.it/cont/news/zuckerberg-e-il-proprietario-di-facebook-ceglia-truffatore/40718/1.html

9143173695?profile=originalPAUL CEGLIA

Scandal 10

1 Marzo 2014 16:32:05

Si chiama Khalil Shreateh ed oggi è diventato una star mondiale: è riuscito a violare la privacy di Mark Zuckerberg, entrando nel suo profilo Facebook e scrivendo anche un messaggio pubblico sulla sua bacheca.

Khalil spiega di aver tentato più volte di segnalare questo problema al team di Facebook, che inoltre mette in palio 500 euro per ogni utente che riesca a scovare un bug, ma non è stato mai preso in considerazione, e così ha deciso di mettere in pratica l’errore da lui scoperto su uno dei profili più serrati di Facebook, ovvero quello del suo creatore, Mark Zuckerberg. Khalil, una volta riuscito ad impossessarsi del profilo di Zuck, ha pubblicato un messaggio sulla sua bacheca: ”Mi dispiace per aver infranto la tua privacy”.

A quanto pare, però, il team di Facebook non ha mandato giù il gesto, bannando subito l’account di Khalil per violazione dei termini di Facebook e, fortunatamente, c’è chi ha però deciso di dargli una ricompensa, Marc Maiffret, chief technology officer di sicurezza informatica della BeyondTrust, il quale ha organizzato una colletta online già arrivata alla cifra di 12 mila dollari.

http://www.freenewspos.com/notizie/archivio/d/1189470/oggi/facebook-scandalo-ecco-l-incredibile-vicenda-che-ha-come-protagonista-mark-zuckerberg

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Scandal 11

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http://www.hwupgrade.it/news/web/zuckerberg-frustrato-chiama-obama-tu-e-la-nsa-rovinate-il-futuro-di-internet_51451.html

Scandal 12

Zuckerberg contro Obama sulla Privacy

marzo 25, 2014 - “Operazione Turbine”. Zuckerberg contro Obama sulla Privacy

Operazione Turbine vi dice qualcosa? Ebbene potrebbe non dirvi nulla ma quest’inchiesta messa in atto dall’NSA(agenzia per la sicurezza americana) con la collaborazione dei colleghi britannici del Gchq, passerà sicuramente alla storia e vi spiegherò subito il perchè.

Quest’operazione è stata così rilevante che ha suscitato pochi giorni fa la reazione del fondatore di Facebook, Zuckerberg, che chiamando al telefono il presidente Obama ha espresso la sua “frustrazione” per quello che sta subendo il web da qualche anno a questa parte in termini di privacy.

Tale reazione è scaturita sia perchè dal 2010 in maniera più fattiva l’agenzia americana e britannica attraverso falsi profili Facebook s’è introdotta in migliaia di pc nel mondo, colpendo involontariamente anche moltissimi profili Facebook; sia per le ultime rivelazioni del giornalista Gleen Greenwald (in base alle informazioni ricevute da Snowden) che scrive per il The Guardian e si occupa da tempo dello scandalo Datagate.

Il contenuto della chiamata di Zuckerberg è davvero di rilievo: “Il governo degli Stati Uniti dovrebbe essere il paladino di Internet, non una minaccia – ha detto – dev’essere più trasparente su ciò che sta facendo altrimenti le persone penseranno il peggio.”

http://www.commercioxl.it/2014/03/25/zuckerberg-contro-obama-sulla-privacy/

scandal 13

http://www.libreidee.org/2012/08/zuckerberg-ammette-facebook-falso-un-profilo-su-dieci/

scandal 14

http://www.libreidee.org/2011/05/scandalo-facebook-paghiamo-chi-parla-male-di-google/

scandal 15

L’esperimento di Facebook sulle emozioni degli utenti (30 giugno 2014)

http://archivio.internazionale.it/news/tecnologia/2014/06/30/gli-esperimenti-di-facebook-sulle-emozioni-degli-utenti

scandal 16 - Police are Creating Fake Accounts on Facebook So They Can Monitor You, How to Identify a Fake Account. In a social media guide for law enforcement officials published by the Justice Department, the document details, officers create fraudulent profiles even though Facebook officially bans the practice.

http://therundownlive.com/police-are-creating-fake-accounts-on-facebook-so-they-can-monitor-you-how-to-identify-a-fake-account/

scandal 16 - Russiagate

http://www.ladige.it/blogs/editoriali/2018/03/30/cos-facebook-ci-controlla-tutto

DEAR OPERATOR FACEBOOK, I AM NOT A TROLL. DO YOU UNDERSTUND ME? STOP BANNING BECAUSE I CREATED ANOTHER ACCOUNT IF YOU BANNING ME, IT IS NOT A PROBLEM TO ME BECAUSE I CREATE ANOTHER ACCOUNT, BUT HERE I AM A MODERATOR/ADMINISTRATOR OF THE COMMUNITY PEACEPINK AS YOU ARE MODERATOR ON FACEBOOK!
I DON'T LIKE SCAMMERS, TROLLS, "FLAME WAR", PHEDOPILIE, AND NEGATIVE USERS AND HERE, I AM A MODERATOR LEVEL 3. WHY YOU BLOCK ME AGAIN ON FACEBOOK? WHERE IS THE PROBLEM? STANDARD FACEBOOK? AND MY PERSONAL DATA?

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